Lo stramonio comune è una bellissima pianta ornamentale di tipo arbustivo, di coltivazione non semplicissima , conosciuta già fin dall' antichità.
La sua origine è incerta e le sue proprietà erano già conosciute dagli indigeni sia del Nuovo che del Vecchio Mondo. In Italia, questa specie si trova naturalizzata in tutte le regioni.
E’ chiamata anche: “stramonio”, "erba del diavolo" oppure "erba delle streghe" per gli effetti del suo veleno, “yerba del diablo”, “indormia”, “Noce spinosa”, “Noce mettella”, “Noce vomitta”, “Paracoculi “, “Erba rata”, “Erba degli incantesimi”.
Nell'Italia settentrionale la datura è da considerarsi una pianta annuale.
I fiori hanno proprietà narcotizzanti conosciute fin dall' antichità. Le concentrazioni degli alcaloidi variano parecchio da pianta a pianta, questo rende difficile la produzione di tinture normate ed affidabili per scopi terapeutici. L'uso medico è consigliato solo a veri esperti del settore.
Gli Indios peruviani, prima di partecipare a determinate cerimonie religiose, usavano masticare le foglie per entrare in uno stato di raptus che durava varie ore.
Teofrasto, filosofo greco del terzo secolo a.C. diceva: "poche gocce di stramonio provocano allegria, una doppia dose eccitazione e paurose visioni, una dose tripla pazzia, mentre la dose quadruplicata porta alla morte".
Nel linguaggio dei fiori la datura simboleggia le facili illusioni e il breve incanto della bellezza, per la fragilità della corolla. Ma anche incognita, magia e incantesimo.
Il nome del genere deriva dal suo nome arabo: tatorha, mentre quello specifico sembra derivare dal greco dtrychnon = solanacea e manicòs= eccitato, fetente per le qualità tossiche della pianta.
In considerazione della sua grande adattabilità la datura era conosciuta sia in Europa, che nelle Americhe, dalle tribù indigene che, fin dai tempi più remoti, la utilizzavano nei riti iniziatici e in altri tipi di cerimonie religiose per indurre stati di euforia ed esaltazione.
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